Benedetti siano gli istanti,

i millimetri e le ombre

delle piccole cose,

ancora più umili delle cose stesse.

Fernando Pessoa, da Il libro dell'inquietudine (Milano, Feltrinelli 1987)

Ho preso in prestito questa bellissima citazione facendone un inno personale allo Yoga, per come lo intendo e propongo:

Benedetti siano gli istanti, 

Benedetti sono i momenti che doniamo a noi stessi per praticare, mantenendo un senso di appartenenza all'Universo…

i millimetri,

Sono tutti i micromovimenti che con raffinatezza utilizziamo per capire come funzioniamo…

e le ombre

Le ombre riguardano invece le dimensioni impalpabili: l’immaginazione, le percezioni, le visualizzazioni, il flusso del respiro che attraversa il corpo e la luminosità che lo abita... 

delle piccole cose,

Nella pratica non cerchiamo gesti eclatanti ma quelle piccole cose che ci fanno ritrovare noi stessi, la nostra essenza, il nostro modo di essere coscienti…

ancora più umili delle cose stesse!

Spesso lo Yoga viene interpretato (o ancor peggio proposto) come il prolungamento di una sorta d'ansia prestazionale che caratterizza le azioni del quotidiano: si pretende sempre di più, sempre meglio, in modo sempre più rapido e che si possa elevare rispetto agli altri…

La domanda allora è: se utilizziamo anche nella pratica le stesse modalità con cui tendiamo a risolvere le cose nell’ordinario, come possiamo realmente aspirare ad una trasformazione di noi stessi? 

Per svincolarsi da questo atteggiamento strisciante ed inconsapevole occorre prima saperlo riconoscere e poi smantellarlo utilizzando un altro tipo d'approccio, per tornare umilmente verso sè stessi, con semplicità, presenza e gentilezza... 

Questo percorso di conoscenza della propria Natura più libera ed essenziale, lo chiamiamo appunto Yoga...millimetri, ombre, piccole ed umili cose nell'incanto dell'istante presente... 

Ringraziando Pessoa, condivido questa riflessione dedicandola a tutti coloro che, innamorati della ricerca, seguono con passione questa Via 

Vito